Come scegliere l'Abruzzese Giusto

(Marco Petrella 25 dicembre 2013) Capita spesso che ci si chieda quale sia l'Abruzzese migliore tra i vari esemplari presenti.
Rispondere ad una tale domanda è molto difficile e spesso le opinioni sono assai differenti tra di loro.
La scelta dell'esemplare perfetto può basarsi su valutazioni di tipo morfologico e funzionale che chi conosce i cani sa valutare in base alla propria esperienza.
Molte linee genetiche o razze similari hanno caratteristiche che si tramandano di padre in figlio e che quindi sono visibili all'occhio esperto.
Alcune di queste fanno parte dello standard della rispettiva razza e altre sono caratteristiche tipiche di alcuni cani cresciuti in una determinata zona.
Personalmente io sono abituato a scegliere solo esemplari originati in Abruzzo senza curarmi troppo del loro pedigree ma guardando più alle storie reali dei cani che spesso sono differenti da quanto scritto.
Anche tra gli esemplari scelti in Abruzzo occorre fare una certa cernita per eliminare il rischio di immettere nelle proprie linee sangue non abruzzese.
Tali scelte sono frutto di considerazioni personali e quindi non è detto che tutti le debbano seguire essendo ognuno libero di allevare i cani come meglio crede.
Considerazioni comunque legate alla propria esperienza ed alla volontà di voler allevare solo cani Abruzzesi cosa molto difficile da capire visto che sappiamo tutti che stiamo parlando di una razza eterogenea ovvero formata da esemplari assai differenti tra di loro.
Ma vediamo nel dettaglio quali solo i punti da analizzare:
 

La Testa.

Spesso di sente dire che la testa di un buon cane Abruzzese deve esser molto grande tipo un leone o molossoide.
In realtà in regione si sono utilizzati sia cani con teste molto grandi e larghe sia cani più sul lupoide.
La scelta del soggetto e del tipo di testa è anche in funzione del suo utilizzo, in genere un cane con testa per cosi dire abruzzese con indice cefalico alto non è adatto a fare expo.
Il fatto che alcuni cani con teste così sono stati premiati indica solo che il giudice non ha rispettato lo standard cosa che a volte accade per oscuri motivi visto che i giudici dovrebbero conoscere lo standard dei cani che giudicano.
Spesso i cani con teste grandi tendono ad avere una dentatura a forbice inversa o a tenaglia non ammesse dallo standard PMA.
Molti usano questi cani per migliorare la propria selezione da expo ma spesso tali teste possono portare a problemi di dentature dovute all'accoppiamento con femmine diverse.
Se si sceglie il cane solo per lavoro o per amore verso questa razza tali dentature non sono certo un difetto funzionale e quindi vanno bene ma in futuro potrebbero portare alla nascita di esemplari prognati.
Per valutare le teste dei cani si usano vari metodi, uno di questi è il calcolo dell'indice Cefalico che si calcola dalla larghezza della testa moltiplicato 100 e diviso per la sua lunghezza.
Lo standard PMA classifica i cani al gruppo dei cani da pastore che hanno un indice Cefalico vicino a 50.
Il vecchio standard fissava per il cane Maremmano Abruzzese un limite a 52 quindi, va da se che molti cani Abruzzesi che hanno Indici Cefalici più alti non possono essere classificati ne come cani del Gruppo da pastore ne come cani in standard PMA avendo sia i maschi che le femmine indici che spesso superano il valore di 56/57.
L'aver eliminato dallo standard la frase che riporta tale valore limite dalla lista dei difetti non cambia la sostanza essendo la testa rimasta come era prima.
Nel nuovo standard PMA redatto una ventina di anni fa, ci si limita a dire che il muso deve essere un decimo più corto della lunghezza del cranio.
Lo standard ENCI presenta peraltro un grossolano errore essendovi scritto che la lunghezza del muso deve essere di un decimo più corto di quella della testa.
Le definizione di testa in ambito cinofilo definisce la lunghezza totale dalla punta del muso fino all'osso occipitale e se si seguisse tale indicazione un cane PMA dovrebbe avere con una testa lunga 28 cm un muso lungo 25 cm assai più lungo di un levriero.
Fortunatamente nella descrizione delle "proporzioni importanti" è riportata la dizione corretta: la lunghezza del muso è inferiore di un decimo rispetto alla lunghezza del cranio.
Non si capisce come dopo oltre venti anni si siano proposte varie modifiche ma non vi è stato mai nessuno che abbia pensato di correggere questo errore.
Le teste grandi che ancora oggi possiamo osservare in Abruzzo sono, secondo taluni, teste non rappresentative della vecchia razza abruzzese e frutto di incrocio con razze simili.
Tuttavia se osserviamo le razze "incriminate" nessuna ha teste simili e quindi l'unica ipotesi plausibile è che siano teste presenti solo in Abruzzo e che fortunatamente non sono andate del tutto perse.

in foto alcuni tipi di teste.

 

La coda.

un particolare che spesso viene sottovalutato nella scelta del cane è la coda.
La coda dei cani Abruzzesi è generalmente portata bassa mentre in attenzione è poco sopra la linea dorsale e leggermente ricurva nella parte finale.
Lo standard del PMA recita le seguenti parole: "tenuta pendente in riposo, è invece portata sulla linea del dorso nell'eccitazione, con la punta abbastanza ricurva"
Il vecchio standard del Pastore Abruzzese invece recitava la seguente frase: "Lunga, ben riccia di pelo, sovente formante pennacchio. Deve essere tenuta bassa quando il cane è a riposo; si leva più alta dalla linea del corpo nell'azione. E' leggermente rilevata in punta".
Questo significa che la coda in eccitazione segue per una parte la linea del dorso per poi curvare verso l'alto nella parte terminale.
Molti cani presenti e presentati anche in expo oppure discendenti da cani selezionati presentano invece code arrotolate o addirittura con uncino finale.
Occorre precisare che l'uncino, come del resto lo sperone, era caratteristica apprezzata da alcuni pastori anche in Abruzzo.
Personalmente anche se un tempo vi erano cani usati dai pastori con tali code preferisco evitare di usare tali cani anche se di provenienza Abruzzese non tanto perché questo sia un difetto grave ma più che altro perché è una caratteristica di altre razze tipo il pirenaico e quindi onde evitare l'immissione di sangue non certo preferisco non usarle.
Di certo un cane selezionato come PMA per diverse generazioni non deve avere una coda del genere e la presenza di cani con tali code deve quantomeno far riflettere.
Vero è che tali code possono derivare anche da antiche linee Abruzzesi ma se uno fa una selezione del cane seguendo lo standard PMA tale coda non dovrebbe esser contemplata negli esemplari utilizzati nella riproduzione non essendo tale coda contemplata sia nello standard del PMA sia nel vecchio standard del Pastore Abruzzese.
A tal fine non si può non citare quanto riporta lo standard di una razza simile alla nostra, il Cane da Montagna dei Pirenei: "Portata bassa a riposo, con la punta che forma preferibilmente un uncino. Si rialza sul dorso arrotondandosi in un cerchio stretto, con solo l’estremità che tocca il rene, (formando la ruota “ arroundera”, secondo l’espressione
dei montanari dei Pirenei), quando il cane è attento."
 


Cane con coda ad uncino


cane con coda arrotolata e portata troppo alta


La coda dell'Abruzzese a riposo

 


Coda portata poco sopra la linea del tronco
   

L'occhio.

L'occhio dei cani Abruzzesi è in genere scuro e di forma ovale.
Speso capita di vedere cani con occhi marroni o addirittura sul giallo.
Occorre tenere presente che nel vecchio standard del pastore Abruzzese si parlava solo di occhio scuro mentre nei PMA l'occhio marrone è ammesso.
In genere esemplari con testa grande possono avere occhio marrone e questo ci farebbe pensare che l'origine di questi cani è ben definita.
Occorre anche sapere che l'occhio tondo è tipica di razze tipo Tatra o cani dell'est (pure alcuni cani pirenaici sebbene lo standard non lo preveda) e che l'occhio marrone è tipico dei Tatra e dei Kuvasz.
Nella scelta di un buon Abruzzese è sempre meglio prediligere i cani con occhio scuro sebbene spesso capitino cani con iride marrone


Esemplare con occhio scuro

Esemplare con occhio marrone

Il Mantello.

Un altro particolare da analizzare è il mantello.
La razza Abruzzese si presentava con differenti mantelli ed un tempo se ne trovavano anche  a pelo raso.
Anche in questo caso va tenuto conto del fatto che chi alleva cani PMA dovrebbe avere solo cani con pelo liscio come previsto dallo standard o con una leggera ondulazione.
Spesso invece la richiesta dell'esemplare più strutturato porta ad utilizzare anche cani con pelo molto increspato se non proprio riccio che nulla hanno a che vedere con lo standard della razza che si alleva e di cui non si conosce tutta la storia.
Sono in molti a ritenere che il pelo riccio sia caratteristica delle antiche linee abruzzesi cosa non vera dal momento che il vecchio standard richiedeva un pelo disteso ben coricato e si evidenziava anche la differenza di quello del maremmano più ondulato.
Questi particolari mantelli tendenti al riccio erano  tipici dei cani allevati in Maremma e nei Kuvasz.
Negli ultimi tempi si è diffusa l'abitudine di definire in standard PMA cani con pelo increspato sebbene non corretto giustificandosi con definizioni assai curiose.
Spesso in Abruzzo si sono in alcuni casi visti cani col pelo più o meno riccio ma i cani selezionati come PMA hanno sempre avuto nel loro standard il pelo liscio.
Quindi, un cane PMA frutto di lunga selezione dovrebbe avere sempre il pelo liscio.


esemplare con pelo increspato non adatto alle expo ma apprezzato da alcuni appassionati di abruzzesi

esemplare con pelo liscio come prevede lo standard PMA e quello Abruzzese

Le zampe.

Un altro particolare da osservare sono le zampe, spesso si notano cani con peli molto lunghi nella parte posteriore degli arti.
Questa caratteristica è tipica dei Kuvasz e non è presente nei Maremmani Abruzzesi.
Un tempo i cani Abruzzesi avevano spesso una frangia di peli sulla parte anteriore delle zampe che si univa con la criniera oggi diventata una rarità
Lo standard del Kuvasz prevede la presenza di lunghe frange di peli sul di dietro degli arti.
Anche in questo caso, quindi, bisogna capire se stiamo cercando un cane come da standard o un cane Abruzzese come era una volta e anche in questo caso tale caratteristica potrebbe anche indurre a farci pensare dell'immissione di sangue di altre razze.


particolare di un cane PMA con frangia sulle zampe

 

Il colore delle unghia e lo sperone.

Un'altra legenda assai diffusa è quella di ritenere che il colore delle unghia degli antichi cani Abruzzesi un tempo era nero.
In realtà le unghia nere sono sempre state assai rare e non capitavano quasi mai.
La loro diffusione si deve più alla storia recente con una selezione più improntata sulla morfologia e che ha portato a selezionare cani con maggior pigmento.
Questo è testimoniato anche dal vecchio standard del cane Pastore Abruzzese il quale parlava di unghia di colore grigio più o meno scure e non certamente nere.
Un'altra caratteristica nota dei cani Abruzzesi era lo sperone o il doppio sperone oggi non presente nello standard del PMA ma che ancora era ricordato nel vecchio standard del Pastore Abruzzese.
Tale caratteristica è presente anche in razze simili come il pirenaico ma solo questo particolare anatomico non è prova sufficiente per dire che un cane con lo sperone abbia origini pirenaiche.
Qualche dubbio in più potrebbe nascere se oltre al doppio sperone il cane ha la coda uncinata e le orecchie portate basse tipiche dei cani pirenaici.
 

Scegliere il miglior cane contro il lupo.

Una delle domande più ricorrenti che mi fanno è su quale sia il miglior cane contro i predatori.
Spesso si generano polemiche tra vari allevatori su quale sia il cane migliore e si elencano le motivazioni secondo le quali il proprio cane sarebbe migliore di un'altro.
In molti casi si tratta solo di argomentazioni prive di alcun fondamento e che mirano solo a promuovere un determinato "prodotto".
Di recente si cerca di affermare il principio che il cane migliore debba essere leggero o se vogliamo non troppo pesante perché si stancherebbe nella lotta contro il lupo o nella corsa.
I cani di un tempo si dice fossero più piccoli e quelli di oggi sarebbero solo frutto di una migliore alimentazione.
Affermazioni che appaiono poco plausibili  visto che spesso si vedono cani che dai 45 kg sono passati a 60/65 kg (se prendiamo il massimo previsto dallo standard ) con un aumento del 50% del suo  peso cosa poco probabile solo con una diversa alimentazione ed in un periodo di tempo così breve.
Giustificazioni che diventano ancora meno credibili se all'aumento del peso si notano pure code arrotolate o uncinate e altre caratteristiche non tipiche della razza.
Personalmente non credo esista il cane migliore ma solo differenti cani che insieme contribuiscono ad assolvere al loro compito.
Spesso anche un volpino è in grado di scacciare un lupo che di solito scappa al solo abbagliare di un cane.
Diverso il discorso se il lupo tenta l'attacco anche in presenza del cane, in questo caso occorre un cane in grado di fronteggiare il lupo.
Sebbene a volte le mute dei cani sono formate da cani legger e cani più grandi resta da capire quale sia tra questi quello che può combattere con il lupo.
Delle poche testimonianze raccolte sulla lotta tra cane e lupo pare proprio che siano quelli più alti e pesanti ad avere la meglio e non come si dice quelli più leggeri che comunque non sono certo cani da scartare essendo il loro lavoro fondamentale al pari degli altri in una muta di cani.
Lo scontro tra cane  e lupo resta comunque un evento piuttosto raro.
Anche la lettura dei testi antichi conferma tale considerazione: Vincenzo Dandolo che scrisse un saggio sulla pastorizia nel 1800, periodo in cui i lupi ancora imperversavano, arriva anche a  misurare i cani descrivendoli alti 77 cm al garrese, quindi assai più alti dei cani "più funzionali" descritti dallo standard attuale.
In merito al peso poi giova ricordare che altre razze simili alla nostra e che fanno la transumanza hanno dimensioni assai maggiori dei PMA e non per questo non svolgono bene il loro lavoro.
Tutti i cani da pastore appartengono allo stesso ceppo ma poi hanno seguito una selezione diversa a seconda delle diverse esigenze  e delle condizioni dei luoghi o dei lupi o altri predatori lì presenti.
Quindi, anche i lupi hanno avuto un ruolo nella loro selezione e anche i lupi a leggere le cronache antiche erano leggermente diversi sia per morfologia sia per carattere facendo si che in differenti aree d'Abruzzo si dovessero selezionare cani differenti.
Non possono non esser citati i lupi del Morrone zona in cui spesso attaccavano anche le persone e che rendeva necessario l'utilizzo di cani più forti in grado di reggere la loro maggiore esuberanza.
La celebra bestia di Corfinio che uccise decine di persone tra i boschi tra Roccacasale, Pratola e Pacentro e di cui si parla nelle cronache locali del 1839, ne è un esempio e non è l'unico visto che in zona le cronache riportano anche di altri lupi antropofagi.
Che poi i nostri cani fossero in grado di fronteggiare il lupo lo dimostrano i fatti della Bestia Del Gévaudan che fu uccisa grazie anche a cani abruzzesi fatti appositamente arrivare dall'Abruzzo dal re Luigi XV.
Fatto che testimonia della popolarità raggiunta dai cani Abruzzesi che aveva addirittura travalicato le alpi giungendo fino in Francia.
Cani poi rimasti in Francia e che poi hanno molto probabilmente contribuito alla creazione degli attuali cani Montagna dei Pirenei.
Da qualche anno, inoltre, si sta diffondendo la moda di dire che il cane PMA non sarebbe in grado di reggere il confronto alla pari con un lupo forse per giustificare gli insuccessi di alcuni esemplari.
Definizione assai curiosa visto che da oltre 2000 anni tali cani sono utilizzati proprio per questo.
Tale convinzione è molto probabilmente dovuta a esperienze personali di singole persone che però non possono rappresentare l'assoluta verità.
Giova ricordare che il lupo si era praticamente estinto alla fine del'800 e che quelli rimasti non rappresentavano più una minaccia per gli armenti.
La selezione quindi è andata via via scemando verso esemplari più leggeri non essendoci più il banco di prova rappresentato dal lupo.
Il ritorno del lupo degli ultimi anni sta smentendo tali teorie e sono proprio i pochissimi cani più alti e pesanti a riuscire a fronteggiarli.
Fatti che quindi smentiscono le teorie che i cani grandi non sono adatti al lavoro e che anzi sono proprio loro a poter risolvere il problema dei predatori che attaccano anche in presenza di cani.
 


nella foto un cane che ha risolto insieme ad altri tre il problema degli attacchi di un Puma in Brasile. Cane di 11 mesi per 70 kg.

Cagna che lavora contro Coyote, Puma, Falchi e Avvoltoi negli Stati Uniti
 


nella foto sopra esemplare abruzzese con testa imponente (proprietario fam. Petrella)

Conclusioni:

la scelta del cane Abruzzese giusto può tenere conto dei fattori descritti o non tenerne conto a seconda delle situazioni.
Se si trova un cane rustico di vecchie linee allevate da pastori, cosa oramai diventa molto difficile per svariati motivi, alcune caratteristiche come la coda portata alta, la frangia sugli arti, l'occhio chiaro, lo sperone eccetera possono essere pure dovute ad alcune antiche linee usate in Abruzzo ma esiste il dubbio che possa derivare anche da incroci con altre razze.
Di certo qualche dubbio in più potrebbe venire se il cane presenta un pedigree lungo e famoso visto che si dovrebbe pensare che in 60 anni di selezione si dovrebbe essere riusciti ad applicare ai cani caratteristiche proprie del suo standard come è normale nella selezione di razza.
A volte, quindi, anche la lettura del pedigree può aiutarci.
Se si notano esemplari LIR (oggi RSR) si può ipotizzare che si siano usati esemplari rustici portati ad un expo e riconosciuti come tipici e quindi come capostipite e che possono portare a queste situazioni anomale in un PMA.
Non essendo note le origini di questi esemplari in questo caso è più facile trovare caratteristiche diverse dal solito ma anche i questo caso la certezza che si sia di fronte all'antico cane non vi è mai visto che il cane portato al LIR potrebbe pure essere un cane con pedigree diciamo "ripulito" se non addirittura un esemplare di altra razza simile alla nostra.
In definitiva non ci rimane che rassegnarci al fatto che la purezza al 100% non esiste e che ogni razza presenta una percentuale variabile di sangue diverso come dimostrano anche studi sul DNA dei nostri cani che hanno rilevato anche tracce di geni di lupi dell'Est Europa e che confermano l'origine per cosi dire asiatica di questi cani come dei loro cugini.

Link utili:

Lo standard del cane da Pastore Maremmano Abruzzese

Lo standard del Circolo del Pastore Abruzzese del 1950

Lo standard del cane da Montagna dei Pirenei

Lo Standard del Cane da Pastore di Tatra

Lo Standard del Kuvasz