Pastore Abruzzese o Maremmano, il Nome della Razza e le sue origini etimologiche
di Marco Petrella

22 settembre 2016 Da diversi anni mi si chiede spesso di affrontare l'argomento del nome dei cani con cui sono cresciuto da bambino io come pure mio padre ed  i miei nonni.
Da appassionato di questi cani oltre che della storia della nostra regione e della sua etimologia e toponimia non potevo sottrarmi ad affrontare l'argomento.
Pastore Abruzzese, Mastino Abruzzese, Maremmano, Cane da Lupo, quale è il nome giusto? Come si è arrivati a questi nomi? Cerchiamo di capirlo documenti alla mano.
Da sempre si discute molto sul termine con cui chiamare questi cani con differenti versioni al riguardo.
Sono nate diverse fazioni le quali anche con documenti antichi alla mano vorrebbero prevalere sulle altre.
Facciamo quindi una breve cronologia di come si è arrivati alle attuali terminologie.
Il cane Pastore Abruzzese o Mastino o Maremmano o ancora Maremmano Abruzzese deriva da cani selezionati in varie zone d’Italia e d’Europa e Asia per la difesa del gregge.
Anche su questo vi sono divergenze tra chi lo vuole fare nascere in Abruzzo e chi nell’est o nell’Asia e chi addirittura li vorrebbe far derivare dai lupi artici.
Tralasciando ora questi punti che meritano una discussione a parte interessiamoci sul nome.
2000 anni fa l’Abruzzo non esisteva come del resto la Maremma e altri toponimi o meglio esistevano le zone ma non erano chiamate così.
Il cane utilizzato per difendersi da lupi e altri predatori era chiamato quindi Canis Pastoralis.
Già negli scritti romani come il “Rerum Rusticarum de Agri Cultura” di Varrone si differenziano tali cani in varie tipologie[1] a seconda dell’utilizzo degli stessi nelle differenti zone dell’impero anticipando quindi di 2000 anni quella che sarebbe stata la sua evoluzione terminologica che vi è stata con l’aggiunta al nome originario di una seconda parola che ne attesta l’origine geografica.
Quindi in periodo romano il cane era genericamente chiamato Cane del Pastore o se vogliamo Cane Da Pastore che è ben diverso dal termine Cane Pastore per la presenza della preposizione semplice “Da” che ne indica lo scopo per il quale è utilizzato, quindi non cane che fa il pastore come può essere un Pastore tedesco ma cane che utilizza il pastore per difendere le proprie pecore come lo sono pure altre razze affini.
Esistevano inoltre varie tipologie con un secondo nome geografico come chiaramente ben specificato nello scritto di Varrone di cui si riporta la frase esatta in latino e tradotta in Italiano:
 lte videndum ut boni seminii sint: ltaqueet a regionibus appellantur Lacones, Epirotici, sallenlini..
traduzione: vengono pertanto designati coi nomi dei paesi di provenienza, Lucani, Epiroti, Salentini…
Analizzando i testi antichi si nota che spesso questi cani sono menzionati nei secoli con nomi differenti come il generico mastino, termine molto in uso nella letteratura antica per definire i grandi cani e quindi anche i cani utilizzati dai pastori a difesa delle greggi.
Negli anni passati si è discusso molto sul nome da dare alla razza e sul nome da dare ad una eventuale nuova razza.
Negli anni ’80 era nato un progetto denominato "arma bianca" che mirava a promuovere un determinato cane originato dall’Abruzzo definito Mastino Abruzzese nome che ben rappresentava questo cane differente per mole e altro dagli altri cani bianchi.
Questo utilizzo del termine al di là se si sia d’accordo o meno aveva un senso nel voler dare un nome  e quindi un marchio ad un cane di una regione un poco come si è fatto con altri prodotti quali il vino Montepulciano D’Abruzzo o lo zafferano dei Navelli.
Attualmente invece si vorrebbe assegnare lo stesso nome ma con motivazioni differenti ovvero in quanto questo sarebbe il nome antico originario della razza in tutte le zone d’Italia.
Sulle origini etimologiche della parola mastino è molto probabile che essa derivi come ci spiega il vocabolario Italiano di Mantova dalle parole mas (casa) e tuin (guardare).
Esiste anche la versione che lo vuole far derivare dal latino mansionatinus ovvero da mansionata ovvero di alloggio e quindi da cane della casa.
Queste due ipotesi appaiono simili e si discostano di poco dal loro reale utilizzo.
Da scartare a priori l’ipotesi che possa derivare da mansuetinus ovvero da mansueto visto la proverbiale non mansuetudine di questi cani nell’espletamento delle loro “funzioni” come è da scartare l’ipotesi che derivi da mammelle non essendoci alcuna base filologica in tale ricostruzione.
Detto questo va detto che l’origine etimologica è spesso diversa da ciò che si attribuisce ad una parola e quindi è noto a tutti che in alcuni scritti si era soliti associare il nome mastino ai cani dei pastori non per la sua etimologia ma per le sue caratteristiche morfologiche ed il loro uso.
Tale definizione non associata all’etimologia è presente anche in alcuni vocabolari antichi come il celebre vocabolario dell’accademia della crusca per definire i cani dei pastori.
Tale denominazione associata al cane che piace molto a tanti Abruzzesi che la utilizzano spesso per sottolineare determinate peculiarità dei cani Abruzzesi rispetto al cane Toscano ha , ironia della sorte, un’origine più Toscana che Abruzzese.
E’ infatti una parola molto utilizzata negli ambienti aristocratici specie della Toscana e una lettura degli statuti comunali di alcune città della Maremma, in cui sono disciplinate le regole delle comunità i cani utilizzati a difesa delle greggi e che godevano spesso di particolari esenzioni per il lavoro che svolgevano contro i lupi,  erano chiamati genericamente mastini specificandone la differenza con i cani da presa usati a difesa delle case che non potevano godere delle stesse esenzioni.
Va inoltre fatto notare che coloro che scrivevano sui libri non erano quasi mai abruzzesi ma semplici viaggiatori e che la loro terminologia era spesso influenzato dalla cultura i cui si era cresciuti e quindi si era soliti chiamare mastini ciò che in realtà per il popolo erano semplici cani da Pecore o da Pastore come si era soliti chiamare tali cani nel gergo comune.
Va fatto notare che l’aggiunta del secondo nome attuale che ne caratterizza la provenienza geografica ha una origine piuttosto recente, poco più di un secolo per il cane Maremmano e qualche secolo in più per quello Abruzzese.
Per andare ora alle origini del nome Abruzzese va fatto notare che il termine Abruzzo è piuttosto recente, appare infatti per la prima volta nel VI secolo in una lettera di san Gregorio per definire una specifica zona del teramano Oportunus de Aprutio,  solo successivamente nel XII secolo si avrà una estensione simile all’attuale con la nascita del Giustizierato D’Abruzzo creato da Federico II con capoluogo Sulmona per arrivare poi a Carlo D’Angiò che nel 1272 lo divise in Abruzzo Ultra e Citra.
Fatto questo lungo prologo sulle origine etimologiche dei nomi va detto che l’origine per così dire cinofila degli attuali nomi più comuni è assai recente. Sostanzialmente i nomi sono nati a fine ottocento quando si è voluto dare un secondo nome geografico a cani che pur avendo avuto una uguale origine hanno avuto poi una differente selezione dettata sia dalle zone di di utilizzo sia dalle caratteristiche degli stessi luoghi che di fatto avevano creato due tipologie differenti tra le tante presenti, come si può anche evincere osservando i rispettivi standard di razza.
La differenza forse più grande è che mentre in Abruzzo si è scelto come secondo nome quello della zona di origine del cane lì utilizzato in Toscana si è scelto invece la zona di arrivo in transumanza di cani che in realtà originavano dalle zone tra l’appennino tosco emiliano e quello umbro marchigiano.
Successivamente con l’avvento di mezzi di comunicazione che hanno avvicinato le differenti regioni e a causa dei susseguenti e continui incroci tra le due tipologie si era arrivati a cani molto simili tra di loro.
Il Maremmano che in origine era definito con mantello raramente tutto bianco divenne tutto bianco ed in tutto e per tutto simile all’Abruzzese e quindi si decise negli anni sessanta di unificare le due razze e di chiamare la stessa Cane Da Pastore Maremmano Abruzzese
Detto questo possiamo dire che sarebbe ora un assurdo voler assegnare uno di questi nomi e togliere gli altri per svariati motivazioni.
Su tutto questo va anche detto che molti più che a pensare a promuovere il nome del cane della propria regione sono intenti a far cancellare quello della regione ritenuta “nemica”.
E’ un atteggiamento sbagliato non tanto per le motivazioni quanto più per il risultato che si vorrebbe ottenere che appare di tutta evidenza impossibile da realizzare.
Diverso sarebbe stato se si fosse tentata la strada di promuovere un nome che caratterizza un prodotto della propria terra che essendo tale non vede ostacoli di sorta alla sua realizzazione.
Ad ingarbugliare la questione una recente legge regionale che ha modificato le vecchie leggi sui Cani Abruzzesi cancellando il termine più comune attualmente utilizzato e generando quindi ancora più confusione.
Il cane infatti oggi è definito dalla sua regione Cane da Pecora dell’Abruzzo o Mastino Abruzzese e del vecchio nome che figurava pure nelle altre leggi non vi è più traccia.
Sarebbe stato logico quindi, lasciare tra le denominazioni adottate per identificare tale cane anche il buon vecchio nome “Pastore Abruzzese” che anche in virtù di una sua storia secolare meritava sicuramente una maggiore tutela da parte della sua regione di origine.
Concludiamo quindi dicendo che se si dovesse applicare il principio del primo nome utilizzato il nome più appropriato
al cane Abruzzese sarebbe Cane da Pastore Abruzzese in quanto più vicino all'antica denominazione utilizzata in epoca romana.
Va da se che anche chiamarlo cane da pecora Abruzzese o mastino non sarebbe fare un torto alla razza ma onde evitare confusione l'utilizzo del nome più comunemente utilizzato non sarebbe certo un problema


[1] Rerum Rusticarum de Agri Cultura, Marco Terenzio Varrone Lib II - 9