Gli Antichi pastori  delle montagne
del Morrone e della Maiella

 
Eccovì alcune antiche foto di pastori sulle montagne Abruzzesi che vi aiuteranno a capire quale era l'ambiente in cui si svolgeva la pastorizia.
La vita per i pastori che vivevano sulle montagne era estremamente faticosa.
Si viveva lontano dal mondo soggetti agli attacchi dei lupi ed alle inclemenze del tempo.
Quella che a valle era una piccola pioggia a queste latitudini diventava una vera e propria tempesta di pioggia e grandine.
I fulmini cadevano a grappoli ed erano una delle cause più frequenti di morte tra le pecore.
L'acqua era poca e spesso si era costretti a bere dalle pozzanghere.
I pastori più esperti conoscevano bene dove potersi rifornire d'acqua.
Gli antichi avevano scolpito nella roccia delle piccole cavità dove si raccoglieva l'acqua, "gli acquareul".
Queste erano piene di acqua putrida e per poterla bere bisognava passarle con un fazzoletto per eliminare le impurità ed i vermi che vi si formavano.
Anche i cani vivevano in condizioni estreme: il loro pasto era costituito dai pochi resti dei pasti dei pastori e dal siero del latte con cui si produceva il formaggio.
Sono pochissime le foto che raccontano la vita di questi pastori.
Le macchinette fotografiche erano un lusso consentito a pochi ed ancor di meno erano quelli che si sarebbero avventurati ad effettuare un'escursione di 5 ore per fotografare un pastore.
Qualche foto siamo riusciti a trovarla ed abbiamo voluto condividere con voi queste straordinarie foto.
Una straordinaria foto scattata sulla croce della vetta Pratolana del Morrone.
I pastori erano soliti posizionarsi in questo punto per meglio controllare dall'alto il loro gregge che pascolava in basso.
Capitava, a volte, che qualcuno andasse in montagna per un'escursione o per comprare il formaggio e poteva quindi rompere l'isolamento a cui i pastori erano relegati.
nella foto si nota il pastore (Luigi Petrella) circondato da alcuni ragazzi
e dall'allora giovane "padre Coluzzi" (il primo in basso da destra) indimenticato personaggio dell'oratorio parrocchiale.
I pastori producevano direttamente il formaggio in montagna e poi, caricati i muli, scendevano a valle per vendere il loro prezioso prodotto.
Nella foto vediamo da sinistra un pastore di cui ci sfugge il nome ed Antonio Petrella nonno di Marco Petrella.
nella foto si notano alcuni attrezzi tipici dei pastori: "Lu cutteur" per cuocere il latte.
il classico bastone usato per pascolare le pecore (sulla sinistra) e il secchiello per raccogliere il latte appena munto.
Ecco ancora una foto di Antonio Petrella mentre faceva uscire le sue pecore e le capre dal piccolo ricovero in cui venivano sistemati gli animali.
Le pecore erano portate al pascolo nella zona dell'Accio Rosso sul Morrone.
nei mesi più caldi ci si spostava verso Monte Amaro, sulla Maiella, e si pascolava nella valle di femmina morta; poi, ad agosto, si riscendeva negli stazzi di Pacentro e quindi al colle delle vacche per riportare le pecore nelle stalle a Pratola e negli altri comuni.
Nella foto vediamo Antonio Petrella mentre prepara il formaggio sullo stazzo del Morrone.
Dietro il cappello so notano le "friscelle" che servivano per spremere il formaggio e preparare le forme.
Per poter lavorare meglio i pastori erano soliti riunire le loro pecore in un unico gregge chiamato "la morra".
Ecco in basso un gruppo di pastori mentre producevano il formaggio davanti alla loro "casa".
Il primo in altro da sinistra è Luigi Petrella padre di Marco Petrella. Luigi ha ancora sulle mani una forma di formaggio appena fatta. Degli altri non si conosce il nome. L'uomo in basso a destra accarezza un piccolo cagnolino.
Era molto comune inserire in una muta di cani un piccolo cane che serviva da allarme per i grandi mastini bianchi.
In genere questi cani erano molto più affezionati ai pastori che li accettavano tra loro.
I cani da pecora invece dovevano stare con le pecore e non gli era consentito di entrare nei rifugi.
nella foto si nota il riparo dei pastori formato da un recinto di pietre ricoperto da rami, foglie e qualche foglio di lamiera.
nella foto a sinistra Luigi Petrella con le sue pecore.

Aiutaci a raccogliere i documenti: se hai qualche vecchia foto di pastori d'Abruzzo e dei loro cani inviacela per e-mail in formato JPG. 
N.B. La foto deve essere di non più di 80kb.