FACCIAMO CHIAREZZA
SU ALCUNE BUFALE DELLA RETE 

La diffusione di internet e dei social network ha fatto si che la rete pulluli di messaggi di esperi o presunti tali che a loro modo vogliono dire la loro sugli più svariati argomenti.
Naturalmente non potevano mancare anche quelli riferiti ai cani Abruzzesi con racconti e storie che spesso rasentano il ridicolo.
Ovviamente giungono segnalazioni di commenti fatti da persone che parlano dei nostri cani con giudizi poco lusinghieri sia sui cani che sulla mia persona.
Per elencare tutte le "leggende" diffuse negli ultimi anni bisognerebbe scrivere un libro tante ce ne sono.
Evidentemente tali persone credono di poter contrastare un successo ottenuto con anni di duro lavoro e rispettando  sempre le persone che si sono rivolte a noi per avere un cane.
Tali azioni, spesso realizzate in  gruppo da più persone sembrano ricordare la storia della volpe e del lardo visto che chi le diffonde non ha mai avuto l'onore o il privilegio di poter vedere dal vivo i miei cani ne mai noi abbiamo avuto il piacere di conoscere queste persone.
Su Facebook o su Youtube capita spesso di utenti che parlano dei nostri cani riportando notizie inesatte sul loro peso, sul loro carattere, sui nostri metodi di allevamento eccetera eccetera.
Alcuni sembrano volersi accanire sulla struttura dei nostri cani ritenuti "sopradimensionati" rispetto alla realtà che però loro non hanno potuto toccare con mano.
 
Appare quindi fin troppo evidente che dietro a tali critiche si nascondano meri interessi personali e che quindi si voglia tentare di migliorare la propria posizione infangando il lavoro altrui.
Ovviamente ognuno è libero di esprimete le proprie opinioni senza però diffondere notizie inesatte.
Voci comunque che sono così palesemente insensate che hanno avuto l'unico effetto di accrescere la nostra popolarità e diminuire quella di chi le diffonde visto che chi ci conosce a parte una sonora risata non poteva certo credere a tali bufale.
Il giudizio su di una persona o allevatore può essere dato solo da chi la conosce o da chi ha avuto modo di provare i cani direttamente nelle proprie aziende agricole.
La domanda che uno si dovrebbe fare è che se i nostri cani hanno avuto un grosso successo in Italia e all'estero un motivo deve esserci.
Come ben sapete il lavoro svolto negli ultimi anni è stato essenzialmente nel cercare di preservare e migliorare le linee genetiche presenti in Abruzzo promuovendo ed allevando solo ed esclusivamente CANI PASTORI ABRUZZESI.
Qualcuno obietta che i nostri cani hanno il pedigree Maremmano Abruzzese e che quindi non sarebbero Abruzzesi.
Se l'Italiano non è un opinione Maremmano Abruzzese è nato dall'unione tra due razze. Quindi ciò non toglie che vi possano essere persone che prediligano le varietà Abruzzesi e e come tale allevino solo quelle come noi facciamo da sempre.
Il fatto che ogni tanto si rinsangui con soggetti con pedigree non cambia certo la sostanza. Utilizziamo solo ed esclusivamente cani che hanno avuto origine dagli Abruzzesi e nella scelta dei soggetti si da la preferenza, oltre al fatto che siano nati e cresciuti in Abruzzo, a quei cani che per tipologia e carattere si avvicinano alle caratteristiche dei cani abruzzesi secondo metodi e consuetudini tramandateci dai nostri avi.
In vita nostra non abbiamo mai guardato la lista dei cani presenti in un pedigree che tra l'altro non credo siano tanto "affidabili".
Di tale lavoro di salvaguardia di antiche linee hanno trovato giovamento un poco tutti visto che il successo dei nostri cani è anche il successo di una intera regione.

I nostri cani sono stai utilizzati da numerosi allevatori per rinsanguare le loro linee e i risultati non sembrano esser così cattivi visti i continui attestati di stima che riceviamo.
Se una tv o un giornale parla dei nostri cani, come è accaduto varie volte, parla anche di una razza e quindi ne traggono giovamento un poco tutti.
Non si capiscono quindi i continui mugugni di questa e quell'altra persona che spesso sono arrivati anche ad autentiche azioni di boicottaggio contro tali servizi.
E bene precisare che nella nostra fattoria posta lungo l'antico tratturo e negli stazzi del morrone alleviamo cani da diverse generazioni e non è stata certo una operazione di marketing la nostra.
 


(Nella foto Nerina una nostra cagna che ha sfiorato la
vittoria al Cruft giungendo seconda)
 

Non può certo essere una colpa avere un cognome legato ad una famiglia antica di pastori e continuare nell'arte di allevare questi cani.
Da parte nostra non vi è mai stata una sola volta in cui si sia usato criticare il lavoro di altri allevatori anche quando  questi diffondevano autentiche bufale giornalistiche con il solo intento di fare operazioni pubblicitarie.
Questo perché riteniamo che le polemiche e le critiche anche se fatte contro una persona sono deleterie per l'intera razza.
Malgrado ne avessimo tutto il diritto non abbiamo mai sfruttato il toponimo tratturo per cercare di promuovere i nostri cani come spesso accade un poco ovunque nel mondo dove si vuole far passare cani da allevamento e selezionali per la bellezza  come cani legati alla pastorizia.
Non ci risulta esistano altri allevamenti che possono vantare l'onore e il privilegio di continuare ad essere collocati lungo questa importante strada di comunicazione assai cara alla nostra storia.
Il casolare della nostra famiglia è descritto fin dall'antichità e alcuni viaggiatori già nel 1700 descrivevano le lodi dei cani qui presenti.
Non crediamo quindi di dover ricevere lezioni su come si allevano i cani specie se chi vorrebbe darci lezioni le pecore le ha viste solo in fotografia e magari vive fuori regione o in nazioni del nord Europa dove di pastorizia Abruzzese credo vi è ben poco se non, appunto, in fotografie e che allevano cani utilizzando chimica e provette.
Se queste persone fossero realmente esperte conoscerebbero le storie legate ai cani della famiglia Petrella note ai pastori vissuti nel Morrone ma anche alle persone che sono nate a Pratola e che ben si ricordano di questi grandi cani usati per proteggere le pecore dai lupi e dagli orsi e che scorazzavano liberi per le vie del paese.
Non può esser una colpa l'appartenere ad un'antica famiglia di pastori come pure l'aver voluto promuovere per il tramite dei cani un intera regione ed  una tradizione pastorale molto antica.
Appaiono, quindi, ridicole le critiche mosse da alcuni abruzzesi che evidentemente al bene regionale antepongono il loro personale.

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(un nostro cane in Russia)


Addirittura qualcuno vorrebbe smentire che in Abruzzo vi siano stati cani di oltre 55/60 kg sfoggiando foto o filmati dalla dubbia interpretazione visto che è ben noto a tutti che la tradizione dei grandi cani bianchi era legata a determinati gruppi familiari di pastori i quali li custodivano gelosamente e che spesso gli altri, per incuria o inesperienza, avevano cani assai più piccoli e spesso incrociati. Oltretutto queste critichesono  fatte magari da persone che hanno accoppiato le loro cagne con tali cani facendo però risultare come padri altri cani magari figli di illustri campioni.
Il fatto che non tutti siano riusciti ad avere gli esemplari più maestosi non è una buona ragione per ritenere bastardi gli uni e autentici gli altri. Si tratta di differenti tipologie che meritano tutte uguale considerazione.
Oltretutto nessuno ha mai detto che la razza abruzzese è formata solo da cani giganti.
Chi ha letto la pagina dei tipi sa benissimo che in Abruzzo vi è SEMPRE STATA una forte disomogeneità di soggetti che è confermata anche dalle relazioni presentate (e consultabili) dagli esperti del ministero dell'agricoltura.
Vi erano quindi esemplari mastodontici ed altri meno grandi ed  è più che normale che questi grandi cani, a causa della loro mole, sono rimasti nelle memorie della gente.
Ovviamente vi possono essere delle persone che smentiscono tale teoria e che vorrebbero farci credere che i pastori avevano cani tutti uguali tra di loro volendo intendere che i pastori da millenni avevano previsto gli standard e si attenevano alle norme ENCI ancor prima che queste fossero realizzate.
Tuttavia per fare questo occorrono prove concrete e non basta certo prendere ad esempio il proprio cane ne aver calcato la scena nelle expo visto che lì i cani sono per naturale selezione ristretti a determinati canoni.
Non avrebbe senso, infatti, portare un cane di 70 kg ad un expo dove i cani sopra i 50 kg vengono ritenuti non meritevoli perché troppo grandi.
Lo standard che tutti possono consultare cita le seguenti parole: Per i maschi da 35-45 Kg. Femmine da 30-40 Kg.
Frase tra l'altro nemmeno scritta in una grammatica perfetta visto che si sarebbe dovuto scrivere da 35 a 45 kg e non da 35-45 kg (da a dove?? all'infinito?) un lapsus freudiano verrebbe da pensare e forse  chi lo ha scritto non ne era sicuro nemmeno lui.....
Appare quindi incredibile che per avvalorare tali tesi, ma sarebbe più giusto dire per smentire un valido studio, si utilizzino foto d'epoca senza curarsi minimamente di notare alcuni particolari di tali foto e di leggere la descrizione dei tipi.
In queste foto, infatti, si notano cani più piccoli e cani più grandi, cani dalla testa molossoide e cani dalla testa lupoide, cani pezzati e cani con il pelo raso. TUTTE TIPOLOGIE DESCRITTE nella pagina dei tipi.
Chi segue la community che ruota intorno ai nostri cani Abruzzesi attraverso il nostro forum, la mailing list o la pagina Facebook avrà notato che mai una sola volta è stata fatta un polemica contro quello o quell'altro allevatore ne contro le associazioni che promuovono la razza ne lo hanno fatto gli oltre 1500 iscritti ai vari gruppi.
Si parla solo dei nostri cani e della passione che accomuna migliaia di persone presenti in varie parti del mondo.
Basta leggere invece altri gruppi creati da alcune persone per notare i toni e le polemiche continue con cui un numero ristretto di persone vorrebbe promuovere la razza Pastore Maremmano Abruzzese. Addirittura in un gruppo è bastato pronunciare il cognome Petrella per chiedere l'immediata cancellazione dell'incauto utente ritrovatosi nel posto sbagliato a parlare della persona sbagliata.
Questi signori dovrebbero capire che l'unione di più persone in gruppi o associazioni serve ad accumunare le persone unite da interessi comuni e non ad aizzare le persone contro Tizio o Caio  per meri interessi personali o a fissare regole per proprio tornaconto personale.
Utilizzare gruppi o associazioni per promuovere i propri interessi a discapito di altri è sbagliato oltre che immorale.
Che questa politica sia sbagliata lo dimostrano le cifre sui cani registrati a cui queste persone hanno portato la razza che vorrebbero promuovere: in venti anni siamo passati dai circa 3800 cani ai 500/600 cani registrati ora. Numeri che dovrebbero far riflettere e che invece sembrano non interessare a chi mira soltanto a restringere la scelta degli esemplari ad un numero ristretto di cani con tutte le conseguenze che questo comporta.

 

Per dire che un cane è Pirenaico  e che i veri cani Abruzzesi li trovi in expo occorre avere un minimo di cultura cinofila.
I cani pirenaici hanno la coda ad uncino (oltre allo sperone), i nostri l'hanno lunga o leggermente sopra il dorso . Ora andate in un raduno e guardate le loro code.
Quanti di questi hanno la coda ad uncino o semi arrotolata? quanti la portano bassa?
Ci piacerebbe poi conoscere quanti sono i cani che nascono senza sperone ed a quanti viene rimosso con intervento chirurgico come pure se sono vere le storie di code spezzate per renderle tipiche o di cani tenuti per mesi con le orecchie fasciate per renderli più belli.
Un ultima nota su chi dice che  pubblichiamo documenti contraffatti in cui mancano i nomi delle persone o degli allevamenti.
Queste persone dovrebbero sapere che esiste una legge in Italia a tutela della privacy e che mettere documenti anche se di cani con nomi di persone senza la loro autorizzazione è violazione della privacy.
Quindi è la norma a stabilire che non si possano pubblicare nomi di persone o allevamenti senza la loro autorizzazione.
Da parte nostra continueremo sempre ad avere rispetto per tutti anche per quelle persone che incapaci di emergere per meriti si dilettano alle offese gratuite e che a parte rendersi ridicoli non portano nulla al bene di questi cani.